Nettuno: la sua storia

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Nettuno primi novecento, serie azzurrina del fotografo Valeri - Mancinelli
Nettuno primi novecento, serie azzurrina del fotografo Valeri - Mancinelli

Il Millenovecento è un periodo indelebile nella nostra memoria per tutto quello che alla nostra città è accaduto, nel bene e nel male, nei grandi eventi o nei fatti di tutti i giorni.

Sono stati cento anni segnati da due guerre mondiali, da un diffuso degrado dell’ambiente naturale, ma sono stati anche i cento anni che hanno portato le più rapide e significative trasformazioni della società, nel lavoro, nelle scienze, nell’arte e nella tecnologia.

Un secolo in cui uomini e donne di grande valore, ci hanno tramandato l’orgoglio di identificarci con loro, la fierezza dell’appartenenza a questa terra, il desiderio di partecipare alla costruzione del futuro.

Stabilimento Vittoria, Nettuno
Stabilimento Vittoria.

Tanti sono stati i protagonisti di un secolo che ha cambiato il volto di Nettuno, la sua forma urbana e i suoi riferimenti culturali, il tessuto produttivo e il sentimento religioso: cambiamenti che hanno prodotto la più forte crescita demografica, economica e sociale mai conosciuta, nonostante le sottrazioni d’ampie zone del territorio comunale che il paese ha dovuto subire per consentire la nascita di un’altra provincia, Latina, dopo i tagli già subiti nel secolo precedente nella parte dove è nato il comune di Anzio.

Protagonista del Novecento anche la gente comune, volti e nomi non scritti nei libri, né immortalati nelle foto e nei filmati, tutti coloro che hanno semplicemente vissuto, lavorato e sofferto su questa nostra terra.

Borgo medioevale, primi ‘900.
Borgo medioevale, primi ‘900.

Il primo gennaio del Novecento, Nettuno è un paese di cinquemila abitanti, venti anni prima ne contava poco meno di tremila, quasi tutti contadini, sparpagliati nella sua vasta campagna, ma con una gran voglia di svilupparsi.

L’apertura del Poligono militare, sul finire dell’Ottocento, il più moderno ed attrezzato d’Italia, darà un notevole contributo a questo sviluppo, costituendo per l’economia e la società nettunese dell’epoca, ancora legata alla vita rurale, motivo d’incremento demografico e motore di crescita economica.

Piazza Umberto I
Piazza Umberto I

Il cuore pulsante del paese è il borgo, ricco di palazzi signorili ma anche di case semplici costruite attorno alla chiesa madre dedicata ai Santi Giovanni Battista ed Evangelista: ne è parroco l’arciprete don Temistocle Signori.

A lato della Collegiata vi è ancora l’oratorio del Carmine, di fronte il palazzo baronale, già Colonna. Dietro la chiesa il bel Palazzo Sègneri, su Piazza Colonna il Palazzo Doria – Pamphilj, costruito sul villino Cesi di epoca seicentesca. Fuori del borgo, verso Anzio, nella villa Borghese abitano il principe Paolo Borghese, la moglie Elena Appony ed il figlio Rodolfo, ultimi eredi di antiche e nobili tradizioni. Sindaco di Nettuno è Angelo Combi, la sede del municipio è ancora nel palazzo baronale di fronte la chiesa di San Giovanni.

Nel 1900, il primo marzo, la città è raggiunta dalla luce elettrica.

Le antiche lampade a petrolio, che al declinare del giorno vengono accese lungo le vie, sono sostituite nelle piazze e lungo le strade del paese dalle lampadine elettriche, anche se fino al 1906, si vedrà ancora circolare il “lampionaio” Isaia Restante originario di Cori, con scala, canna e stoppini catramati per accendere i lampioni a petrolio ancora disseminati lungo e fuori il borgo.

1° marzo 1900: Nettuno è raggiunta dalla luce elettrica.
1° marzo 1900: Nettuno è raggiunta dalla luce elettrica.

Nel 1901, il Ministro dell’Interno, Giovanni Giolitti, concede al Comune di Nettuno l’uso della bandiera: un telo quadrato di seta celeste e verdemare, con l’asta blu, sormontata dal dio Nettuno.

Per difendere la propria purezza, alle Ferriere di Conca, al tempo territorio di Nettuno, viene gravemente ferita la piccola Maria Goretti; muore il 6 luglio 1902, cristianamente perdonando il suo assassino: verrà proclamata santa e nostra compatrona.

Risale al 1902 l’inizio dei lavori di costruzione del nuovo palazzo municipale su via Generale Durand de la Penne, oggi viale Giacomo Matteotti.


Il Municipio di Nettuno in costruzione.

Nel marzo del 1903, con una brillante tesi sul “Problema d’inversione degli integrali definiti”, si laurea in Matematica il nettunese Luigi Trafelli, nato il 7 giugno 1881 da Giovanni e Teresa Mariani.

Nel marzo del 1902, il pittore Paul Klee visita Anzio e Nettuno; nelle lettere scritte alla futura moglie, la pianista Lily Stumpf ed ai familiari, il ventiduenne Klee documenta minuziosamente le tappe del suo soggiorno italiano e l’impatto con una civiltà artistica e musicale, fondamentale per la sua formazione.

Nel 1903, Gabriele D’Annunzio, durante un soggiorno a Nettuno, scrive “La figlia di Jorio”, tragedia pastorale, in soli trentatré giorni, dall’8 luglio al 29 agosto; è ospite presso la villa Borghese, in compagnia della figlia “Cicciuzza” e di Eleonora Duse.

Contemporaneamente cura anche una seconda edizione della“Francesca da Rimini” ed in autunno completa il Ditirambo IV dell’Alcyone ed i “Sogni di terre lontane”, comprendenti il canto al fiume Loracina ed il celebre “ Settembre, andiamo, è tempo di migrare…”.


Gabriele D’Annunzio
in una cartolina d’epoca.

Quattro anni dopo, nel 1907, durante una delle sue permanenze estive a Nettuno, vorrà stilare la lapide all’amico Alfredo Nardini, per la sua immatura morte.

Nettuno è meta turistica per il bel mare, i bagni di sole, l’aria salutare, come affermato in alcune pubblicazioni edite da illustri medici, dapprima il dottor Giulio Petraglia e poi il medico condotto-ufficiale sanitario, dottor Norberto Perotti. Ci restano di questo anche testimonianze letterarie, come si può leggere nell’epistolario fra Gabriele D’Annunzio ed il suo amico ed editore Giuseppe Treves, e come riportato da Luigi Pirandello nella novella “Va bene” del 1904, nella quale narrando di vacanze si ispira a quelle trascorse alcuni anni prima a Nettuno.


Panorama di Nettuno primi ‘900.

Il 15 luglio 1904 muore fra’ Orsenigo, fondatore dell’Ospedale Fatebenefratelli. Il sanatorio entra in un periodo di crisi; sopravvivrà come Casa della Salute e Padre Benedetto Menni, fondatore delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore, ne continuerà l’attività di accoglienza.
In seguito, venduto al Vaticano, prenderà il nome di “Casa della Divina Provvidenza”, e della sua gestione si occuperà il Comitato Romano di Previdenza ed Assistenza Sanitaria affidandolo alle suore del Piccolo Cottolengo.

Nel gennaio dello stesso anno, il poeta dialettale Cesare Pascarella soggiorna nel nostro litorale, come attesta una fitta corrispondenza costituita da splendide cartoline spedite alla principessa Teresa di Venosa; negli anni trenta un altro grande poeta romanesco, Trilussa, frequenterà il forte Sangallo, ospite del barone Fassini.

Nel 1906, il poeta crepuscolare Sergio Corazzini, nato a Roma il 6 febbraio 1886, viene ricoverato in grave stato febbrile presso l’ospedale Fatebenefratelli di Nettuno per l’aggravarsi della tubercolosi. Dal sanatorio inizia una corrispondenza con Aldo Palazzeschi, nel maggio del 1907, per il peggioramento ulteriore del suo stato di salute e vista l’inefficacia delle terapie alle quali si sottopone, torna a Roma nella sua casa di via dei Sediari dove muore di tisi all’età di soli ventuno anni. La poesia crepuscolare è piena di cose, avvenimenti, personaggi modesti, di “buone cose di pessimo gusto”, come le definisce Gozzano, “povere piccole cose” come le chiama Corazzini, che nel sanatorio di Nettuno vede e descrive: corsie di ospedali, monachelle, fiori finti, animali imbalsamati, amori adolescenziali.

Il 27 agosto 1910, si inaugura la tramvia elettrica della ditta Andreucci – Allegri & C. che unisce il centro di Nettuno a quello di Anzio fiancheggiando il tragitto della linea ferroviaria. Le vetture partono da entrambi i capolinea ogni venti minuti e coprono in 12 minuti i circa tre chilometri di percorso.


Arrivo del treno da Roma
in una cartolina anni dieci.

Il treno arriva a Nettuno il 23 marzo del 1884, ad opera della Società Anonima “Ferrovia Albano – Anzio – Nettuno “. Il tratto che va da Anzio a Nettuno corre costeggiando la strada carrozzabile affacciata sul mare e termina all’altezza del forte Sangallo. Il fabbricato viaggiatori è situato nella piazzetta generale Francesco Rogier, oggi largo Bruno Buozzi.

Il 12 dicembre 1912, si inaugura ufficialmente la nuova sede municipale del comune di Nettuno, opera degli ingegneri Talenti e Serri, condotta a termine con una spesa di 400.000 lire. L’ingegner Talenti, oltre che progettare il nuovo municipio, viene ricordato per altri villini costruiti a Nettuno in quell’epoca; uno stile il suo, che diviene addirittura un nome per il quartiere Talenti che a Roma è “firmato” dalla sua famiglia.

Dal 1915 al 1935, il Municipio ospiterà la sede delle Scuole Femminili, tenute dalle maestre pie Filippini. Negli anni dieci, Nettuno è annoverata fra le più significative località balneo-marittime dalla Guida del Lazio per la scelta delle località climatiche e balneari.

Il paese, riferisce la Guida del 1913, presenta acqua abbondante e buonissima, stabilimenti per bagni, posta, telegrafo e telefono, nonché medico, farmacia e veterinario. Sono presenti bigliardi, caffè e liquorerie, e due casa di salute (Fatebenefratelli e Stella Maris). Passeggiate in piano ombreggiate e località di caccia nelle vicinanze. Un albergo, il Sangallo, munito di tutto il conforto necessario, più appartamenti e camere mobiliate sia in inverno (a lire 30) che in estate (a lire 60). 

E’ presente una fabbrica di acque gazzose. Il pane costa 0,35/0,45 al kg, per un litro di latte occorrono 40 centesimi, mezza lira per un litro di vino, una lira per comperare dodici uova. Per un paio di polli occorrono quattro lire e mezza; da 0,60 ad 1,20 lire per un kg. di carne (manzo o vitello), da uno a tre lire per un kg. di pesce appena pescato ed infine per un kg. di formaggio 2,40 lire.

Nel 1914, per tenace volontà dei Padri Passionisti e con l’aiuto determinante di Papa Pio X, viene inaugurato il nuovo Santuario dedicato a Nostra Signora delle Grazie. L’edificio sacro, eretto in località San Rocco, all’epoca desolata periferia del comune alla foce del Loricina, darà un cospicuo impulso allo sviluppo edilizio del lungomare.


San Rocco, 1914.

Il Poligono militare istituito il 24 giugno 1888 come Scuola Centrale di Tiro di Artiglieria dal re Umberto I, occupa circa 1500 ettari di terreni ceduti dall’Università Agraria, lungo la costa da Cretarossa a Valmontorio. Nel 1915 vi viene istituita una Sezione Esperienze per il controllo ed il collaudo delle armi e delle munizioni. 

Alle esercitazioni di tiro, assiste quasi ogni anno il re Vittorio Emanuele III accompagnato dal Ministro dell’Interno, dal Ministro della Guerra e dal Capo di Stato Maggiore dell’esercito, come documenta il libro delle Memorie Storiche custodito dalla Direzione del Poligono fin dal 1901.


Interno Poligono militare.

Nel 1915, anche Nettuno partecipa alla prima guerra mondiale: venticinque i caduti e fra questi la medaglia d’argento al valor militare, il capitano Umberto Donati, caduto nei pressi di Gorizia, fra il 5 e 6 settembre del 1917, durante un’eroica azione.

Alla loro memoria viene eretto un monumento, sulla triplice terrazza del Belvedere, opera dello scultore Cesare Bazzani.

A ricordo di ogni nettunese caduto nella Grande Guerra, il sindaco Edoardo Renza fa piantare un albero di leccio in un giardinetto di via Santa Maria, subito dopo il ponte della ferrovia: è il Parco della Rimembranza, ora del tutto dimenticato.


Monumento ai Caduti di Cesare Bazzani.

Il 20 settembre 1919, muore a Nettuno Monsignor Temistocle Signori, qui nato nel 1850 da Antonio e Virginia Ottaviani. Colto e di nobile animo è anche autore di numerosi componimenti letterari.
Assiste nelle ultime ore di vita la piccola Maria Goretti.


Casa della Divina Provvidenza.

Intorno agli anni venti, periodo in cui la malaria e la tubercolosi attanagliano anche la popolazione di Nettuno, l’ospedale Fatebenefratelli trasformato in Sanatorio ospita al suo interno la prima farmacia di Nettuno,la cui licenza giunge fino ai nostri giorni; attualmente è sita su piazza dei Cavalieri di Vittorio Veneto.

Nel 1920, giunge a Nettuno per iniziativa dell’Istituto Superiore di Sanità, allora Rockefeller Foundation, il dottor Giovanni Vucovich, nato in Dalmazia nel 1888, esperto in malaria. Oltre ad assistere i malati di malaria, presta opera nella cura dei bambini presso la Divina Provvidenza. Nel 1921 sposa Anna Trafelli, da cui ha due figlie Luciana e Maria Teresa.

La lotta contro la malaria che per secoli infesta le Paludi Pontine sarà vinta definitivamente con la bonifica integrale (idraulica, agraria, sanitaria e sociale) degli anni trenta, opera dell’allora Capo del Governo, Benito Mussolini. In quegli anni, grandeè l’impegno e la dedizione di alcuni medici: dai coniugi Anna ed Angelo Celli, a Giulio Petraglia da Norberto Perotti a Guido Egidi.

Nel 1921, all’età di cinquantotto anni, il maestro e compositore di musica Angelo Castellani, allora a Valdagno, su richiesta dell’Amministrazione Comunale di Nettuno viene a dirigere la banda cittadina. Il suo podio, ogni giovedì e domenica d’estate, è in piazza Umberto I, oggi piazza Mazzini, davanti alle folle di villeggianti che raggiungono Nettuno da Roma. 
Nel 1924, in occasione del terzo centenario della nascita dell’oratore gesuita Paolo Segneri, esegue un“Inno al Padre Paolo Sègneri” da lui stesso composto.

Il 22 ottobre 1922 a Nettuno viene inaugurata la sezione dei Fasci di Combattimento ad opera di Filippo Mancini che ne diviene anche il primo segretario.

Il 10 febbraio 1923, Giuseppe Brovelli Soffredini (16 maggio 1863 – 26 novembre 1936) pubblica il volume “Neptunia”, fondamentale studio sulla storia locale. Pittore valente, alcuni dei suoi quadri si conservano presso la sede del Comune di Nettuno, oltre l’autoritratto, un’ effigie di Paolo Sègneri e la grande tela raffigurante la prima rappresentazione dell’Alceo dell’Ongaro, tenuta alla corte di Marcantonio Colonna nell’anno 1581.

Il 2 ottobre 1924, Nettuno commemora con grandi feste il terzo centenario della nascita dell’oratore Paolo Segneri.

Il 20 luglio 1925, all’interno del forte Sangallo, il capo del governo Benito Mussolini sottoscrive il Trattato fra Italia e Jugoslavia che regola le condizioni degli italiani in Dalmazia.

Nello stesso anno a Nettuno viene fondata la Scuola Pratica di Malariologa che si occupa dello studio e delle cure della malaria.

Nel 1928, soggiorna a Nettuno Luigi Pirandello, presso la pensione Neptunia; di questa presenza rimane traccia in alcune lettere inviate all’attrice Marta Abba.

Viene demolito, nel 1929, il mercato in ferro per la vendita di verdure e pesce detto Gabbione. Notevole struttura in ferro stile Umbertino, situato in via Durand de la Penne, lungo le mura castellane, sotto lo Steccato. Copre un’area di cento metri quadrati, ed è opera dell’Ing. P. Talenti e del prof. B. Jezzi.

Alla fine degli anni venti, sorge a Nettuno lo stabilimento della Distilleria Lombardi. Il fondatore e proprietario Giuseppe Lombardi proviene da Pozzuoli. All’inizio la fabbrica è solo un piccolo laboratorio, assume operai stagionali, alcuni sono di Napoli altri di Nettuno; alcuni contadini del posto portano lì la “vinaccia”, quello che resta dopo la bollitura del mosto, traendone l’alcool. Situata al termine di via Vittorio Veneto, è l’unica industria che riesce a sopravvivere alla guerra e, dopo il conflitto, riesce a potenziarsi fino a diventare una grande distilleria.

Parte da Fregene, l’appassionante contesa del II Circuito Aereo del Lazio, il 22 giugno 1930, con atterraggio a Nettuno, prima tappa, dopo che su Anzio avviene il lancio di messaggi. Alla manifestazione assistono il Duce che dà il via ai piloti partecipanti, italiani e stranieri ed il Ministro dell’Aviazione Italo Balbo che visita gli apparecchi.

Nel 1931, la Regina Maria di Rumenia, accompagnata dalla principessa Ileana e da un numeroso seguito, soggiorna a Nettuno ospite del Barone Fassini presso il forte Sangallo; in suo onore la banda cittadina esegue un programma musicale diretto dal maestro Angelo Castellani.

Nello stesso anno, l’11 luglio, il “Mattino Illustrato” riporta in copertina l’incontro fra Benito Mussolini ed il Segretario di Stato per gli Affari Esteri degli Stati Uniti d’America Stimson, avvenuto nelle azzurre acque del nostro golfo.


Mussolini e il segretario di Stato per Affari Esteri
degli Stati Uniti d’America, Stimson. 
Interno forte Sangallo, Benito Mussolini nel 1925
vi firmerà il Trattato per gli Italiani in Dalmazia.

Il medico chirurgo Guido Egidi (10 luglio 1883 – 31 ottobre 1949), primario degli Ospedali Riuniti di Roma, presidente della Società Lancisana e della Scuola Ospedaliera, assessore nella giunta municipale capitolina ma anche appassionato navigatore, nel 1933 vince la Coppa Tirrenia Challenger, con la barca Mizar. L’anno seguente pubblica il giornale di bordo, con il titolo “Da Anzio a Napoli via Rodi, 2000 miglia in una barca di m. 10,50”. Il ricavato delle vendite è devoluto all’Asilo per gli orfani dei marinai di Anzio. Lascia settantadue pubblicazioni su vari argomenti di chirurgia ed alcune di tecnica marinaresca.

E’ del 1931 il sonetto che Gabriele D’Annunzio dedica al suo amico, il marchese Arturo della Scala Signore di Nettuno…”Se manchi, qui non ti rimpiazza alcuno/nipote di Can Grande della Scala/te felice che vivi, ora a Nettuno/comprando il fresco pesce sulla cala…”

La nuova stazione ferroviaria, nella sede attuale, più centrale della vecchia collocazione, è inaugurata il 18 giugno 1934: è un classico esempio di architettura razionalista. Da Roma a Nettuno si contano cinquantanove chilometri e centoventi metri. L’anno successivo, il 21 agosto, tutta la linea viene elettrificata e si percorre con le moderne littorine in soli quarantacinque minuti.


La nuova stazione ferroviaria,
inaugurata nel 1934.

Il 24 aprile 1933, viene emessa una serie di francobolli per la Crociera di propaganda del Dirigibile Zeppelin in Italia con validità solo per il trasporto delle corrispondenze inoltrate con il dirigibile durante la Crociera Italiana del 29 e 30 maggio che prevede il sorvolo su Nettuno ed il lancio di posta.

Dal 1901 al 1931 la popolazione di Nettuno passa da circa cinquemila a quasi diecimila abitanti, molti dei quali vivono nelle frazioni: Poligono, Armellino, Tre Cancelli, Valmontorio, Conca e Ferriere.


Dirigibile Zeppelin.

Nel 1934, con R.D.L. n° 1682, si dispone che la zona del comune di Nettuno, comprendente le frazioni Acciarella, Conca e Ferriere, sia aggregata al Comune di Littoria di nuova fondazione. Il territorio comunale perde circa settemila kmq.

Nel 1936, sulla collina di Santa Barbara, il Ministero della Guerra costruisce la caserma Piave per ospitare la Scuola di Tiro di Artiglieria con la specialità di artiglieria trainata a cavallo, cui si aggiungerà successivamente una sezione contraerea. Dopo la seconda guerra mondiale, il reparto a cavallo viene trasferito a Bracciano e nel 1941 la contraerea va a Sabaudia.


Interno Caserma Piave.

Molti sono i nettunesi che partecipano come volontari prima alla guerra d’Etiopia poi alla guerra di Spagna. Il 26 novembre 1936, muore lo storico, pittore, letterato Giuseppe Brovelli Soffredini; più tardi il ramo nettunese della sua antica e nobile famiglia si estinguerà con la morte del fratello Pietrantonio.

Nel Novembre del 1936, a seguito di numerose mareggiate viene distrutto il superbo stabilimento balneare “Lido”. Costruito su palafitte di castagno e piloni di cemento armato, copre una superficie di circa duemila metri quadrati. Ubicato in asse dell’allora monumento dei caduti si può ammirare dalla triplice terrazza del Belvedere.

Comprende una sala ristorante, un salone per il ballo, parrucchieri per uomo e donna con annessa manicure, due stand con articoli da mare, veranda adibita a Caffè concerto, cinema / teatro ed oltre cento cabine; è frequentato dalle migliori famiglie romane.

Nel luglio 1938, in seguito all’introduzione del Processo Apostolico che si svolge nella diocesi di Albano Laziale per il riconoscimento del martirio della Serva di Dio, si procede alla ricognizione canonica del corpo di Maria Goretti, come richiesto dalle leggi della Chiesa. I dottori Vincenzo Monti e Giovanni Vucovich prestano gentilmente l’opera di ricognizione medica. Dopo il giuramento si procede all’apertura dell’urna estraendo i resti della dodicenne fanciulla che sono distesi ed esposti sopra un candido lino per l’omologazione e poi collocati in una nuova urna.

Sull’esempio di numerosi lavori di riassetto urbano voluti dal Fascismo in grandi città, anche Aurelio Leoni, Commissario Prefettizio del Comune di Nettuno, intraprende eccezionali opere di ristrutturazione urbanistica. Tra il 1937 ed il 1938 vengono demolite le case antistanti la chiesa di San Giovanni nel borgo medioevale, si realizza piazza San Giovanni, vengono demolite nella piazza fuori dalle mura le casupole del cosiddetto “isolotto”, ricavando l’attuale piazza Mazzini.


Si realizza piazza San Giovanni

Si demolisce inoltre, l’antico oratorio del Carmine a lato di San Giovanni risolvendo certamente annosi problemi di igiene abitativa, ma nel contempo cancellando tracce significative della storia della città.

Viene edificata la nuova stazione della ferrovia che, elettrificata, collega Nettuno a Roma in 45 minuti. Gli impianti vengono progettati per un futuro proseguimento verso Littoria sfortunatamente mai realizzato. Questa linea ferroviaria affonda le sue origini ben più lontano: viene proposta a Pio IX già nel 1846, anche se viene costruita come già detto nel 1884 quando sostituisce la diligenza per Roma istituita nel 1832.

Sempre nel 1938, sono ultimati i lavori di sistemazione del lungomare, dal municipio al Santuario della Madonna delle Grazie, con la costruzione di un muraglione, una balconata e due scalinate che scendono a mare; diventerà in breve la passeggiata preferita da tutti i nettunesi.


Lungomare gen. Durand de la Penne.

Nel 1937, viene aperta al culto la chiesa del Sacro Cuore, voluta da Monsignor Nicola De Franceschi per l’assistenza religiosa della popolazione della periferia e delle campagne; la cura delle anime è affidata ai frati francescani minori, primo parroco padre Agostino Fioravanti.


Sacro Cuore,1937.

Dal 1939, una moderna filovia lunga oltre quattro chilometri sostituisce la vecchia tramvia collegando le nuove stazioni ferroviarie di Anzio e Nettuno ai rispettivi centri abitati e questi tra loro.


Piazza Umberto I, capolinea del tram,
il palco della musica (a sin.).

Dal 1939 al 1945, le città di Anzio e Nettuno sono riunite in un solo comune denominato Nettunia. Questa unione amministrativa dura fino al 3 maggio 1945. Il Duce si ispira al nome usato da Dionigi di Alicarnasso che indica Nettunia come termine d’Italia.

Secondo lo scrittore Paolo Senise, intorno al 20 luglio del 1943, giorno dopo il bombardamento alleato di San Lorenzo a Roma e cinque giorni prima della caduta del Fascismo, arriva a Nettunia una troupe cinematografica da Roma: attori famosi, mondanità del tempo si preparano ad un gran film, girato nel sublime teatro naturale della Villa Borghese.

Ambientato nel settecento, regia di Nino Giannini, supervisione e sceneggiatura di Roberto Rossellini, metafora dell’avvenuto sbarco in Sicilia, simbolo di resistenza ad oltranza per il regime, il film “L’Invasore” ha protagonisti eccezionali per l’epoca: Amedeo Nazzari, Miriam di San Servolo, Osvaldo Valenti, quest’ultimo sacrificato, forse inutilmente, nel tragico epilogo e conseguente resa dei conti della guerra partigiana.

Alla caduta del fascismo, il set si volatilizza ed il film uscirà un po’ rabberciato, con aggiunte prese probabilmente dal film tedesco“Kolberg, La cittadella degli eroi” di Veit Harlan e, dopo una breve apparizione nella stagione 1949/1950, riposto nell’oblio.

Ritenuto perso, è stato recentemente rintracciato in Canada e riproposto a Nettuno presso il forte Sangallo, con vasta eco nel mondo cinematografico, nel corso delle manifestazioni dell’estate nettunese 2008, testimonianza di come Nettuno sia da sempre nella sua storia, set cinematografico prediletto dai migliori registi non solo italiani.

Dopo lo sbarco di truppe britanniche presso Taranto e presso Salerno, l’8 ed il 9 settembre del 1943, le truppe tedesche si ritirano a nord di Napoli. A Nettunia, i Tedeschi che controllano il paese, dopo alcuni scontri con i soldati del Regio Esercito, ne ordinano lo sgombero. Gli abitanti prevalentemente si disperdono nelle campagne circostanti e nella pineta della Campana.


Nettuno durante gli eventi bellici 
della seconda guerra mondiale

A Montecassino, sulla linea Gustav, durante tutto l’inverno i tedeschi riescono a contrastare gli assalti degli Alleati. Per tentare di aggirare le posizioni e tagliare i rifornimenti tedeschi provenienti dal nord ed anche per indebolire le forze germaniche in Russia e Normandia, il 22 gennaio 1944 il VI Corpo d’Armata americano, al comando del generale John Porter Lucas, sbarca sulle spiagge di Anzio e Nettuno dal 1939 unite sotto il nome di Nettunia.


Lo sbarco di Nettunia, 22 gennaio 1944.

Il fronte di Nettunia sarà teatro di aspri combattimenti dopo lo sbarco del 22 gennaio 1944. Gli eserciti Alleati sbarcati su di un’ampia fascia costiera, occupano un territorio che va da Tor San Lorenzo, oggi frazione di Ardea, fino a Torre Astura, nel territorio comunale di Nettuno. Lo sbarco si protrae fino al 31 gennaio, quando approdano leultime unità anglo-americane, circa centomila uomini con una grande quantità di materiale bellico. I tedeschi, colti di sorpresa, iniziano a reagire energicamente solo tre giorni dopo l’inizio dell’azione, quando si è già costituita una solida testa di ponte attorno a Nettunia e zone limitrofe.


“Quei giorni a Nettuno”.

Nelle prime ore di quel 22 gennaio 1944, i paracadutisti americani ed i Rangers, infiltrati in città, procedono all’eliminazione dei pochi tedeschi presenti a Nettunia con compiti di presidio, durante questa bonifica si verificano alcuni crimini che la memoria collettiva rimuoverà: le insensate uccisioni di Bramante Pagliaro, del carabiniere Salvatore Pitruzzello ed in seguito della diciassettenne Giulia Tartaglia (22 febbraio 1944). L’obiettivo di una rapida conquista della Capitale, che ha spinto gli Alleati a progettare lo sbarco, non viene raggiunto.

Roma situata a poco più di cinquanta chilometri viene liberata solo quattro mesi e mezzo dopo, il quattro giugno 1944. Circa sessantamila soldati, alleati, tedeschi ed italiani vengono uccisi o feriti nei quattro mesi di sanguinosi combattimenti intorno a Nettunia. Durante la guerra, presso la villa Donati, i dottori Ciro e Pietro assistono malati e feriti nelle grotte della loro villa, trasformata in una sorta di primo pronto soccorso fino all’aprile del 1944, quando anche la famiglia Donati verrà trasferita da Nettuno.

Finita la guerra, a memoria dei tragici eventi, l’American Cemetery and Memorial ospita nel suo parcosacrario 7862 caduti americani della Campagna d’Italia, dalla Sicilia a Roma di cui 492 persone non identificate e 12 donne, crocerossine ed ausiliarie.

La definitiva sistemazione del cimitero avviene nel 1956. Il sacrario comprende una cappella ed una sala museo, inseriti in un peristilio dove si erge il monumento ai “Fratelli in Armi”, una scultura che simboleggia il soldato ed il marinaio americano; all’interno della cappella, sulle pareti di marmo sono incisi i nomi dei 3094 dispersi, sopra l’abside, infatti, è scolpito: “Qui sono registrati i nomi degli americani che hanno dato la vita al servizio del loro Paese e che riposano in tombe sconosciute”.

Il Museo dello sbarco alleato, all’interno del forte Sangallo, raccoglie fotografie di “quei giorni”, nonché documenti e materiale bellico reperiti nel corso dei decenni successivi sul territorio nettunese.


“Fratelli in Armi”, interno cimitero americano.

Si può deporre un fiore e ricordare i caduti della Seconda guerra mondiale, anche presso il Campo della Memoria, inaugurato il 28 marzo 1993. Nasce da un’ idea del guardiamarina Alessandro Tognoloni, Medaglia d’oro al valor militare, con lo scopo di raccogliere proprio a Nettuno, città simbolo di libertà e riscatto per tanti giovani combattenti, i caduti della Decima Mas dispersi in tutta Italia.

Nel 1999, il Campo della Memoria viene inserito per la prima volta nelle cerimonie ufficiali di commemorazione dei caduti in guerra, e nel 55° anniversario dello sbarco, i sindaci di Anzio e Nettuno rendono omaggio ai caduti della Repubblica Sociale Italiana recandosi ufficialmente al Campo della Memoria.

Il 16 giugno 2005, con solenne cerimonia militare vi vengono trasportati i resti di sessantacinque caduti della Decima Mas tra cui il capitano Umberto Bardelli, Medaglia d’oro al valor militare. Il 22 gennaio 2007, una delegazione di ufficiali della marina Britannica rende solennemente omaggio in forma ufficiale ai caduti della R.S.I. sepolti a

Nettuno, ed infine l’8 maggio 2009, cinquecento Penne Nere dell’Associazione Nazionale Alpini si ritrovano al Campo della Memoria per una suggestiva cerimonia in onore dei caduti della R.S.I., presenti anche dei rappresentanti delle truppe da montagna spagnole; un picchetto della Brigata “Taurinense” in assetto di guerra presenzia alla manifestazione in occasione dell’82° Raduno Nazionale degli Alpini a Latina.

Si possono commemorare presso il Cimitero di Guerra Britannico in località Falasche (Anzio) le 2.298 salme britanniche e dell’Impero, all’ingresso spicca il simbolico blocco marmoreo della Pietra del Ricordo ed anche in un secondo cimitero militare inglese situato nei pressi del cimitero civile della città neroniana. A Pomezia è invece situato il Cimitero Militare Germanico, il secondo per grandezza fra quelli realizzati in Italia, dopo quello della Futa nel comune di Fiorenzuola.

Complessivamente vi riposano 27.443 caduti germanici di cui 3.770 sono senza nome. I lavori di ampliamento e sistemazione dell’area cimiteriale, che impegnano l’Ente privato Tedesco per la cura e la manutenzione dei cimiteri militari all’estero, dalla metà alla fine degli anni cinquanta, si concludono con l’inaugurazione del sacrario che avviene il 6 maggio 1960.

A soli 61 anni, nel 1942, muore lo scienziato Luigi Trafelli; è nato a Nettuno il 7 giugno 1881.

Quattro anni dopo in via Gabriele D’Annunzio, oggi Cristoforo Colombo, scompare il pittore nettunese Salvatore Valeri, fondatore della scuola di Belle Arti di Costantinopoli.


Salvatore Valeri: natura morta.

Negli anni 1946/1947, con il trasferimento della Scuola di Tiro di Artiglieria a Bracciano ed a Sabaudia, la caserma Piave viene ceduta al Ministero dell’Interno, che la trasforma in Scuola di Pubblica Sicurezza, con una speciale sezione cinofila. Successivamente diventerà Scuola per Allievi Guardie di Pubblica Sicurezza, e nel 1969 Scuola Sottufficiali di Pubblica Sicurezza. 

Nel 1983, si trasformerà definitivamente in Istituto per Sovrintendenti e di Perfezionamento per Ispettori di Polizia. Oggi è una delle più moderne ed attrezzate scuole di Polizia, in particolare per le attività sportive, dove eccellono in molte specialità gli atleti delle Fiamme Oro.

Il 26 giugno 1948, vengono ultimati i lavori delle nuove Sirene volute dal cavalier Domenico Dotti, originario di Torri in Sabina. Sostituiscono il primo stabilimento distrutto da un bombardamento nel corso degli eventi bellici del 1944; gran festa il giorno dell’inaugurazione con l’orchestra diretta dal maestro Ferroni e con un giovanissimo Claudio Villa che canterà “Le Sirene di Nettuno”.


Le nuove Sirene.

Nel mese di ottobre del 1949 si spengono a poche settimane di distanza: il maestro di musica Angelo Castellani ed il chirurgo Guido Egidi, primario degli Ospedali Riuniti di Roma.

Sul finire del 1949, Alberto Moravia su “Il Tempo” pubblica “La morte al mare”, racconto ambientato a Torre Astura, ispirato ad un fatto di cronaca, in “Racconti dispersi” per le edizioni Bompiani.

Nel giugno 1950, Pio XII, in Piazza San Pietro, canonizza Santa Maria Goretti davanti a 500.000 fedeli, il 30 agosto del 1953 Pio XII la dichiara compatrona particolare di Nettuno.

Nel 1950, inizia la costruzione del “Villaggio dei Bagnanti”, che sarà ultimato nel 1957; occupa un’area di un ettaro e comprende una ventina di villini ed un palazzo.

Dopo la guerra, il ritorno alla vita normale sprigionerà nuove forze ed entusiasmo nella popolazione. Inizia un periodo intenso, ma faticoso nella storia italiana e nettunese. Nettuno apre le sue porte a chi ha aiutato le nostre famiglie sfollate in Calabria ed in Sicilia durante la guerra e diviene meta di una consistente immigrazione dal Meridione. Con una popolazione di circa quattordicimila abitanti, già nel 1951 è uno dei comuni più grandi della provincia di Roma e del Lazio.


Nettuno, panorama anni’50.


E’ prevalentemente un grande centro agricolo, piuttosto arretrato culturalmente ed economicamente. Nettuno conta solo sessantuno laureati (0,5 % contro una media provinciale del tre per cento), un quinto della popolazione è senza titolo di studio. La popolazione nettunese per un terzo è impegnata in agricoltura; realtà poco significative sono la caccia e la pesca.

Un nettunese su dieci è impiegato nell’industria, mentre un quinto della popolazione è impiegato nella pubblica amministrazione, il doppio della media nazionale.

Rilevante infine, il dato della popolazione attiva nel settore delle costruzioni quasi il 22%, più del doppio della media nazionale. Il dato testimonia il cambio di orientamento dell’economia del territorio e della cultura stessa dei nettunesi: la proprietà fondiaria viene rapidamente frazionata e trasformata in lotti edificabili avviando a far diventare Nettuno una città del mattone prima e del cemento poi, priva quel che è peggio, di un valido piano regolatore.

Nel 1951, la locale squadra di baseball diviene per la prima volta Campione d’Italia. Questo sport è introdotto dai soldati americani nel 1945, e nel 1950 il Nettuno United State Military Cemetery partecipa al primo campionato italiano di serie A.

La prima squadra è guidata da Horace Mc Garity, sovrintendente del locale Cimitero Americano ancora in costruzione ed è composta prevalentemente dagli operai che vi lavorano.

Nel 1952, il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, visita in forma ufficiale il comune di Nettuno.

Il 29 novembre 1953 viene inaugurata la Casa di Riposo G. Tosi, realizzata in via Romana, su un terreno acquistato dal Comune l’anno prima. Nel corso degli anni cinquanta si amplia il nuovo Santuario della Madonna delle Grazie e si realizza nel contempo l’attuale complesso religioso. Il comune di Nettuno vi coopera con la concessione di una quota pari a 100.000 lire.

Nel 1954, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, quasi alla scadenza del suo settennato, si reca in visita a Nettuno ricevendo festose accoglienze dalla cittadinanza e dal sindaco Ennio Visca; quest’ultimo, il 7 dicembre dello stesso anno, muore in un grave incidente automobilistico sulla via Pontina.


Il Presidente Luigi Einaudi a Nettuno

Nel 1955, si inaugura l’acquedotto di Carano, alimentato dalle sorgenti scoperte nel 1929 dai fratelli Scavizzi a loro spese e su loro terreni.
L’acqua, proveniente da Carano, zampilla nella fontana del dio Nettuno: i lavori di costruzione dell’acquedotto sono completati dal Consorzio, costituito fin dal 1935 tra i comuni di Anzio e Nettuno con l’Università Agraria.


Si inaugura l’acquedotto di Carano.

Il 1956 è per l’Italia in genere, l’anno di memorabili nevicate che non risparmiano la città del tridente, l’insolito evento meteorologico è immortalato in numerose e suggestive foto d’epoca, il 15 febbraio di quell’anno, e si ripeterà, anche se in forma minore, negli inverni 1971, 1985 e 1993.

Nel 1956, si apre la nuova sede delle Poste in piazza San Francesco, una struttura molto grande ed efficiente per la Nettuno di allora.

Nell’estate del 1957, Joe di Maggio, mito per tanti appassionati di baseball e marito di Marylin Monroe, giunge con una jeep da Roma dove è in vacanza per una visita lampo al vecchio stadio del baseball di villa Borghese dove il Nettuno sta giocando, suscitando entusiasmo e forti emozioni.


Joe di Maggio visita Nettuno nell’estate ‘57.

Qualche anno prima, un altro mito, questa volta del cinema, visita Nettuno ed il Santuario di Nostra Signora delle Grazie: l’attore Humphrey Bogart.


Humphrey Bogart, esterno San Rocco,
metà anni ‘50.

Nel 1957, terminano i lavori del moderno stabilimento della società Colgate – Palmolive in località Padiglione sulla Nettunense, dove trovano lavoro molti cittadini sia di Anzio che di Nettuno. L’anno dopo, la Società vi affianca una nuova fabbrica: il tubettificio del Tirreno la cui produzione è complementare a quella della grande azienda chimica.

Nel luglio del 1961, il commendatore Ugo Barracchia inaugura nella piazza antistante la stazione di Nettuno il cinema – teatro Roxy.In quel periodo Nettuno che ha già visto i fasti del glorioso cinema Sangallo, vanta come sale cinematografiche anche l’Arena Capitol, il Giardino e tante arene estive, tutte lentamente destinate, purtroppo, ad un inesorabile declino e chiusura.

Nel censimento ISTAT del 1961, l’incremento demografico del paese ormai prossimo ai diciannovemila abitanti risulta evidente, ma il ritardo culturale e formativo è ancora notevole, a causa dell’assenza sul territorio comunale di istituti d’istruzione superiori pubblici; scarsa è anche la qualificazione professionale degli occupati. Due settori, edilizia e pubblica amministrazione, assorbono a Nettuno la metà della popolazione.

Il 22 ottobre 1958 alle ore 12,55 nei cieli di Nettuno avviene il tragico scontro tra un aereo militare italiano ed un quadrimotore civile inglese che causa la morte di 31 persone tra passeggeri ed equipaggio.

La cittadinanza nettunese, pur sconvolta da tale tragedia, si impegna per dare aiuto ai soccorsi portati sulla zona del disastro. In questa circostanza viene sottolineato il positivo intervento dei cani del Centro di Allevamento e Addestramento di Nettuno.

Venticinque cani con i rispettivi conduttori, per tre giorni attuano un accurato servizio di ricerche e sorveglianza. Sarà il pluridecorato cane poliziotto Bero, della squadra cinofila della polizia di Nettuno a ritrovare la scatola nera dell’aereo.

Nel 1960, il sindaco di Nettuno Bruno Lazzaro, conferisce la medaglia d’oro a suor Eletta Barattieri per aver dedicato tutta la vita all’assistenza sanitaria dei nettunesi.

Il primo maggio del 1961 esce in edicola il primo numero del quindicinale il “Tridente del Tirreno” progenitore di tutte le testate locali oggi in edicola. Proprietario, direttore e fondatore il professore Antonio Pagliuca da Rovere di Roccadimezzo (AQ), autore di molteplici studi tra questi, “Imperatori Germanici nell’altopiano delle rocche” e di vari racconti, tra i quali segnaliamo il romanzo storico, “I corsari di Torre Astura”, edito nel 1978 ed arricchito da una bella copertina disegnata da Guido Barattoni. E’ coadiuvato nel lancio della rivista dal commendatore Umberto Porfiri, dal maestro Giovanni Di Paolo e da tanti appassionati collaboratori; viene stampato in via Sangallo, 32, presso la tipografia di Felice Allievi, pioniere nell’arte della stampa locale.

L’11 luglio 1969, il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, presiede alle celebrazioni per il 117° anniversario del Corpo di Polizia.

Lo stesso anno, il 14 settembre, papa Paolo VI saluta la folla nella visita al Santuario Basilica di Nostra Signora delle Grazie.


Paolo VI con Monsignor V. Cerri.

Dopo il primo decennio di ricostruzione postbellica, negli anni sessanta e settanta, Nettuno conosce un nuovo grande sviluppo edilizio e demografico. Il Comune decide di dotare la città del primo Piano Regolatore generale attraverso un concorso nazionale e affida l’incarico all’architetto Sandro Benedetti ed all’ingegnere Pietro Samperi.

La popolazione, negli anni settanta, passa a poco meno di venticinquemila abitanti con un aumento di cinquemila unità in un decennio. Tra le realizzazioni più rilevanti del periodo segnaliamo l’impianto del porticciolo di IV classe e la costruzione del grattacielo, simbolo del complesso residenziale Scacciapensieri a Cretarossa.


Il Porticciolo anni ‘70.

Quest’ultima opera iniziata nel 1964 viene portata a termine solo dieci anni più tardi. A dare l’input alla nascita del popoloso quartiere sarà certamente la costruzione del grattacielo Scacciapensieri su terreni un tempo regno delle costruzioni abusive. Voluto dal ragionier Giuseppe Ottolini, che acquista il lotto per cento milioni di lire, questo colosso, opera dell’architetto Eugenio Rossi, dell’ingegner Oberdan Sbarra e del professor Riccardo Moranti, raggiunge i 74 metri d’altezza dominando il nuovo quartiere.

Dall’inizio degli anni settanta, sindaco Antonio Simeoni, il Comune pone in atto un intenso programma di opere per colmare i bisogni della Città. Vengono costruiti edifici scolastici di ogni ordine e grado nelle zone centrali e nelle frazioni, eliminando finalmente i doppi e tripli turni; successivamente l’Istituto Tecnico Trafelli e l’Istituto Commerciale Amari.

Vengono costruite nuove strade, un tratto della circonvallazione, nuove piazze, il Parco pubblico del Loricina, i parchi di San Giacomo e Cretarossa, i giardini di Via Borghese e viene aperta al pubblico una parte della Villa Borghese su via Olmata. Sono approvati numerosi piani attuativi per il recupero delle zone cittadine e numerosi insediamenti di alloggi popolari anche attraverso interventi di cooperazione soprattutto nelle zone di Cretarossa, San Giacomo e Loricina. Viene costruito il depuratore generale della città, nuove fognature (36 chilometri) in tutto il territorio comunale, comprese le zone esterne di Tre Cancelli, Cadolino e Piscina attraverso i fondi dello Stato e della Regione. Sono realizzati numerosi impianti sportivi in Via Lombardia, Tre Cancelli, Cretarossa, San Giacomo, Sandalo ed inoltre il Palazzetto dello Sport, gli impianti di Santa Barbara ed il Bocciodromo comunale.Il Porticciolo anni ‘70.

Il 12 luglio 1972, Giovanni Leone, Presidente della Repubblica, oltre a presiedere alle manifestazioni per il 120° anniversario del Corpo di Polizia, visita ufficialmente il palazzo comunale.

Il 6 ottobre 1973, i sindaci di Nettuno e del comune tedesco di Traunreut, Antonio Simeoni e Franz Haberlander, celebrano solennemente il gemellaggio fra le due città atto a favorire in ogni campo gli scambi culturali e turistici tra i loro abitanti.


Traunreut.

Nettuno è gemellata da oltre dieci anni anche con la cittadina francese di Bandol in Provenza, dal maggio 2005 con Corinaldo, città natale di Maria Goretti, dal 1994 con la città americana di Van Buren nell’Arkansas e dal 2009 con quella irlandese di Ardee, nella Contea di Louth, a nord di Dublino e con il popolo Saharawi.


La città gemellata di Bandol.

Nel 1973 si celebra la Woodstock italiana, il primo festival rock d’avanguardia. L’11, 12 e 13 agosto il disc jockey Ben Jorillo, riesce nell’impresa di portare al parco di Villa Borghese il meglio del pop e del rock anni settanta. Ricordiamo tra gli altri: gli Osanna, Battiato, Ivano Fossati, Alan Sorrenti, Edoardo Bennato, le Orme, Frank Zappa. Quindicimila presenze, tanti hippies con le loro tende ed i loro fuochi come tante stelle nel buio della notte, illuminano Nettuno nel segno dell’amore e della tranquillità.

Negli stessi anni tanti cittadini e studenti di ogni ordine e grado possono frequentare una ben fornita biblioteca privata, riconosciuta pubblica dal Comune, che il signor Umberto Porfiri apre nello stabile sito in prossimità della stazione ferroviaria all’inizio di via Cavour, e che rimarrà per oltre un decennio l’unico punto di riferimento culturale per la nostra cittadina.

L’11 aprile 1974, Nettuno dedica ai Cavalieri di Vittorio Veneto, i veterani della Grande Guerra, una nuova piazza, presso l’ospedale Barberini, ottenuta con la demolizione di vecchi edifici compresi nel quadrilatero, via Olmata, via S. Barbara, via Isonzo e via Sangallo.

Il 5 maggio 1974, dopo novecento anni, un Abate di Grottaferrata, nella persona del Rev.mo Padre Paolo Giannini, torna nella chiesa madre di Nettuno per una solenne celebrazione in rito greco – bizantino in occasione delle feste del maggio nettunese. Da rammentare che gli abati del monastero di San Nilo a Grottaferrata, sono tra i primi feudatari di Nettuno, intorno al 1100; il Padre Giannini, negli anni della sua giovinezza, vive a Nettuno con la sua famiglia.

Il 6 giugno 1974, viene presentato ufficialmente, presso la nuova sala consiliare, il libro sulla storia di “Nettuno e la sua Collegiata”, scritto da monsignor Vincenzo Cerri. L’opera offre un notevole contributo alla conoscenza della storia, della cultura e delle tradizioni locali risvegliando forti sentimenti di appartenenza da troppo tempo sopiti.

Il 22 dicembre 1974, il Comune ricorda il maestro Angelo Castellani nel 25° anniversario della morte; lo stesso anno viene costituita, da un gruppo di appassionati, la Corale Città di Nettuno che otterrà nella propria storia lusinghieri successi.

Il 24 maggio 1975, viene inaugurato il monumento a Paolo Segneri realizzato dal Comune nella ricorrenza del 350° anniversario della nascita dell’illustre concittadino. La statua è opera dello scultore Giovanni Gianese. Nell’occasione il Comune provvede alla ristampa del ”Quaresimale” a cura del prof. Morucci. L’illustre concittadino viene commemorato dal prof. Mira, rettore della Pro Deo.


Monumento a Paolo Segneri, 1975.

Lo stesso anno, il 4 luglio, il generale Mark Clark visita il Cimitero Americano.

Il 5 dicembre 1976, il comune di Nettuno riceve dal Parlamento europeo la bandiera europea, riconoscimento ufficiale per l’intensa attività svolta dalla città per la diffusione del progetto di Europa unita.

Dopo la guerra, il bunker, costruito dai tedeschi sulla Riviera Guido Egidi, tra Anzio e Nettuno, non viene demolito, ma per iniziativa dei Lions Club Anzio-Nettuno, nel 1976 viene trasformato in un Monumento alla Pace Universale. Ne è autore lo scultore Amerigo Tot.

Nel periodo 1975/1976 il comune di Nettuno acquista dal Vaticano il complesso della Divina Provvidenza per alloggiarvi scuole, uffici sanitari e associazioni locali.

Il 31 gennaio 1978, muore il principe Steno Borghese, personaggio significativo del Novecento per la dedizione e l’amore mostrato per Nettuno sia nei momenti del dolore che in quelli di gioia.

Nel 1979, dieci anni dopo la visita di papa Paolo VI, un altro pontefice, Giovanni Paolo II si reca in pellegrinaggio a Nettuno nel Santuario di Nostra Signora delle Grazie.


Giovanni Paolo II al Santuario
di N. S. delle Grazie.

Nel 1979, il 4 novembre, anno dell’ottantesimo anniversario della sua fondazione, la Cassa Rurale fa realizzare dallo scultore Bruni e dona al comune di Nettuno la copia del monumento ai Caduti della Grande Guerra, statua in bronzo raffigurante la Vittoria Alata, che sostituisce l’opera originale di Cesare Bazzani, situata inizialmente nella balconata del Belvedere, scomparsa durante gli eventi bellici della seconda guerra mondiale.


Monumento ai Caduti dello scultore Bruni
copia dell’opera originale di Bazzani.

A Nettuno dove è presente come recettività alberghiera solo lo storico albergo Astura, apre il nuovo albergo Scacciapensieri, seguito nel 1991 dall’hotel Marocca e nel 1993 dal Neptunus. All’inizio degli anni ottanta, l’Amministrazione Comunale con l’ assessore allo sport, turismo e spettacolo Carlo Eufemi, attualmente sindaco di Ardea, lancia Nettuno come città spettacolo. Nettuno per quasi un decennio ospiterà il meglio della musica e del teatro.

Si concretizzerà il teatro al borgo e nei giardini di via Cavour; spettacoli si avvicenderanno anche all’interno degli spazi di villa Borghese. Edmonda Aldini, Paolo Ferrari, Franca Valeri, Mario Carotenuto, Lando Buzzanca, Renzo Montagnani, Lina Sastri, Paola Gassman ed Ugo Pagliai tra gli ospiti maggiormente applauditi; ma due nomi portano Nettuno alla ribalta non solo nazionale, il flautista Severino Gazzelloni ed il cantante e musicista Stevie Wonder.

Rinasce, inoltre, il carnevale nettunese con carri allegorici e gruppi folkloristici e nella ricorrenza del quarantennale dello sbarco nasce la manifestazione “Americana” dai notevoli contenuti culturali, uno fra tanti, il premio letterario “Forte Sangallo”.

Seguono i grandi concerti di massa: Tony Esposito, Tullio de Piscopo, Pino Daniele, Vasco Rossi, Claudio Baglioni, Antonello Venditti, i Pooh, gli Spandau Ballet, Zucchero, Eros Ramazotti, Luca Carboni, Marco Masini, Enrico Ruggeri. Vengono realizzate importanti manifestazioni per la valorizzazione della storia locale, organizzati i concerti dell’accademia di Santa Cecilia al borgo medioevale, il festival internazionale di chitarra con artisti come Elliot Fisk, Joaquin Rodrigo, Manuel Barrueco, David Russel.

La danza ed il balletto: Renato Greco ed il teatro dell’Opera.

Dall’11 al 14 giugno 1981 si svolge a Nettuno la settimana bavarese: sul piazzale del porto viene installato un tendone da cinquemila posti per una grande festa popolare.

Viene presentato a Palazzo Barberini in Roma una nuova opera su Andrea Sacchi, pittore nettunese, a cura Antonio D’Avossa.

Il censimento del 1981 registra per Nettuno una popolazione di quasi trentamila abitanti e la definitiva trasformazione del Comune in città urbanizzata e residenziale con evidente calo della popolazione dedita ai lavori agricoli. Si attenua il ritardo formativo e culturale del paese, notevole è in quest’ultimo decennio la crescita del tasso dei diplomati che passa da poco più del cinque all’undici per cento, ancora inferiore alla media della provincia.

Un altro illustre concittadino ci lascia nell’agosto 1981: il pittore Lamberto Ciavatta.


Il pittore Lamberto Ciavatta
con il dottor Gianni Cappella.

Iniziano i lavori per la rete del Gas ed il Comune approva il progetto per procedere all’esproprio per pubblica utilità del forte Sangallo quale sede per museo, pinacoteca e biblioteca.
Diventerà definitivamente di proprietà del Comune il 5 luglio 1990.

Nel 1983, dopo una lunga trattativa con il Ministero della Difesa, il Comune ottiene di entrare a Torre Astura. Per i nettunesi è l’accesso a circa 22 ettari di pineta e l’uso di 13 ettari di spiaggia, nei mesi di luglio-agosto.


La pineta di Torre Astura.

L’accordo, inoltre, permette di procedere alla demolizione dei fabbricati fatiscenti della ex “Caserma Donati” realizzando l’attuale piazzale Berlinguer.

La città viene dotata di un nuovo e grande acquedotto da Carano-Giannottola che rifornirà anche le zone periferiche.

Il 15 dicembre 1984, viene celebrato con particolari iniziative del Comune il centenario della linea ferroviaria Roma – Nettuno. Un treno storico a vapore parte da Roma con noti personaggi dello spettacolo e dell’arte facendo tappa in tutte le stazioni.

Il 31 luglio 1985, dopo 121 anni di attività educativa nella scuola materna ed elementare, le Suore Figlie della Croce, dette “Francesi”, lasciano Nettuno. Vi giungono nel 1864 dietro invito della principessa Teresa Borghese che, fino al 1890, oltre all’uso gratuito dei locali, da loro un generoso contributo mensile. Curano l’educazione religiosa e civile dei ragazzi nettunesi e della gioventù femminile in un laboratorio interno di taglio, cucito e ricamo. Anche per loro merito si svilupperà la tradizione degli “angioloni” e dei “paggetti” nell’annuale processione della Madonna delle Grazie.

Bruno Conti, campione del mondo di calcio nel 1982, è nativo di Nettuno, l’anno dopo diventerà campione d’Italia vincendo il secondo scudetto della storia calcistica della Roma.


Bruno Conti campione del mondo, 1982.

Dagli americani, Nettuno eredita la passione sportiva per il baseball e ne diviene la patria con 17 titoli nazionali (un torneo d’oro a quota mille, imbattuti), sei coppe dei Campioni, tre coppe CEB, tre coppe Italia ed infine due Supercoppe CEB. Nel 1988, Nettuno ospitai Campionati del Mondo di baseball e la nazionale italiana si classifica al quarto posto, miglior risultato in assoluto.

Nel 1986, il 2 agosto, viene inaugurato il porto turistico che offre oltre 800 posti barca con servizi, un moderno centro commerciale ed un attrezzato cantiere navale. La società “Marina di Nettuno” lo realizza in soli due anni e mezzo completando la struttura preesistente.
Fiore all’occhiello della città, potenziale volano del suo sviluppo turistico, per la mancanza d’adeguate strutture e di più idonee azioni promozionali, non s’integra nel contesto cittadino, né offre ai nettunesi, cui ha peraltro tolta la mai dimenticata marciaronda, tutti quei benefici che l’opera potrebbe consentire.


Porto turistico di Nettuno.

Nel 1987 riceve la “bandiera blu” riconoscimento della Foundation for Environmental Education in Europe per quelle strutture che coniugano validità del servizio con il rispetto dell’ambiente e, negli anni, è al centro d’eventi sportivi di rilievo come il campionato del mondo offshore, la Venezia – Montecarlo, il giro d’Italia a vela.

Nel dicembre del 1988, lasciando molti rimpianti ed un profondo vuoto culturale chiudono la loro attività di fotografi ed artisti i fratelli Guido ed Elfo Barattoni. Qui era giunto nel lontano 1915 il padre Guido Barattoni proveniente da Sant’Arcangelo di Romagna con la mamma Carlotta. 

Nel 1924 il “forlivese”, autentico mago della fotografia, sposerà Matilde Milita di Cori. Primo studio fotografico in via dello Steccato, poi in via Santa Maria ed infine nella storica sede di Via Durand de la Penne; sono stati per quasi un secolo la memoria fotografica del paese immortalando la Nettuno classica, quella turistica, ma soprattutto tanti angoli oramai scomparsi o profondamente trasformati.

Il 28 maggio 1989, il presidente degli Stati Uniti, George Bush (padre), visita la città, per l’occasione blindatissima, suscitando qualche malumore: celebra il Memorial Day nel cimitero militare americano e riceve la cittadinanza onoraria, riconoscendo il ruolo che Nettuno ed Anzio hanno svolto in occasione della guerra per la conquista di Roma. Tra gli organizzatori del Memorial Day vi è il colonnello Franco Bartolini che per quasi un ventennio dirige e coordina tale evento; ci lascia nell’ottobre 1991.


George Bush, interno forte Sangallo.

Nello sport, a distanza di diciassette anni dall’ultimo scudetto datato 1973, il Nettuno – Baseball, sponsorizzato SCAC, battendo il Rimini riporta in riva al Tirreno il tricolore che nel corso degli anni novanta sarà conquistato altre quattro volte, insieme a trofei internazionali, segno tangibile della ritrovata supremazia verde-azzurra. Nella notte del 4 novembre 1990 vi sono diecimila persone in piazza ad attendere la squadra di ritorno da Rimini. Il Comune costruisce un nuovo stadio di baseball per poter ospitare importanti eventi europei e mondiali.

Nell’ottobre del 1991 il sindaco Antonio Simeoni, ormai prossimo a festeggiare le nozze d’argento con la carica di primo cittadino di Nettuno, lascia l’incarico e la leadership che dalla sua prima elezione alla massima carica cittadina in poi non è mai stata messa in discussione. Incide profondamente sullo sviluppo e sulla crescita della città. Viene anche eletto alla carica provinciale nel 1990.

Nel 1992, l’11 gennaio, esce il numero uno del “Granchio” settimanale destinato a diventare tradizionale compagnia, lettura ed informazione per molti cittadini di Anzio e Nettuno; ne è direttore Ivo Iannozzi.

Il 3 giugno 1994, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro presenzia alla commemorazione dei soldati caduti durante la seconda guerra mondiale. Alla cerimonia sono presenti: il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton e Silvio Berlusconi in qualità di Presidente del Consiglio in carica; a far gli onori di casa, il sindaco Giuseppe Monaco, scomparso recentemente.


Bill Clinton con il sindaco Giuseppe Monaco.

Al mai dimenticato Steno Borghese presidente onorario del Nettuno baseball negli anni d’oro ed a capo della Federazione italiana sino al 1961, viene dedicato lo stadio del baseball nel 1996.

Nello stesso anno chiude definitivamente l’Istituto San Francesco d’Assisi, scuola media, ginnasio e liceo classico, diretto mirabilmente dai frati francescani per circa mezzo secolo; ad essi subentrerà la breve gestione di Comunione e Liberazione, ultimo atto prima della vendita dell’intero complesso edilizio a privati.

Dal 18 al 21 maggio 1995, Nettuno ricorda l’oratore Paolo Segneri nel trecentesimo anniversario della morte (1694 -1994). Nell’occasione il prof. Rocco Paternostro, docente della facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza di Roma, organizza un Convegno Internazionale di Studi: “Paolo Segneri, un classico della tradizione cristiana”.


Paolo Segneri
“Un classico della tradizione cristiana”.

Per celebrare i quattrocento anni dalla nascita del pittore Andrea Sacchi (30 novembre 1599 – 21 giugno 1661), dal 21 novembre 1999 al 15 gennaio 2000 la città di Nettuno organizza una mostra completa delle sue opere, provenienti da raccolte private e musei italiani ed esteri. Con questa iniziativa, che ha un eco profonda nel mondo artistico e culturale, l’Amministrazione Comunale inaugura una stagione feconda per l’esaltazione dei valori posti alla base dell’identità culturale di ogni comunità locale: la propria storia, le origini, le tradizioni.


Celebrazioni nascita pittore Andrea Sacchi.

Inoltre nasce, da una felice intuizione di Benedetto La Padula con la collaborazione dello staff del sindaco Vittorio Marzoli il Fondo “100 libri per Nettuno” che grazie ad acquisizioni mirate, ritrovamenti e donazioni porterà in pochi anni alla raccolta di un patrimonio di circa novecento testi inerenti il nostro territorio.

Vengono anche pubblicati interessantissimi studi su personaggi ed avvenimenti legati al nostro territorio nella serie “Le edizioni del Gonfalone”.

Contemporaneamente va segnalata la nascita del sito www.nettunocitta. it, cinquemila pagine di storia, immagini, pubblicazioni e video dedicate a Nettuno realizzato dal grafico Alessandro Tofani e punto di riferimento per studiosi ed appassionati di storia locale.

Il 22 dicembre 1999, mentre il XX secolo si avvia alla chiusura, il Consiglio Comunale di Nettuno proclama il Duemila Anno della Famiglia. L’anno Duemila, a cavallo di due secoli, assume un valore emblematico per riaffermare nella coscienza civile della popolazione il valore fondante della famiglia; un monumento alla Famiglia, dello scultore pisano Alvaro Torti, viene collocato all’ingresso del Palazzo Municipale di Nettuno.

Anche nel ciclismo Nettuno diviene un punto di riferimento importante ospitando nel 2001 il giro d’Italia, con le tappe Avellino – Nettuno e Nettuno – Rieti, e ben quattro volte il giro del Lazio, per la gioia dei numerosi cicloamatori presenti sul territorio.

Il 3 agosto 2001, scompare a Londra Giovanni Aquilecchia, uno dei massimi esperti del Rinascimento italiano, di Giordano Bruno e dell’Aretino; era nato a Nettuno il 28 novembre 1923, figlio di un ufficiale in servizio presso il Poligono militare.

Nel 2003, il ventiquattro febbraio, Carlo Azeglio Ciampi conferisce a Nettuno il titolo onorifico di “Città”.

Nel settembre 2007, il poliziotto nettunese Francesco D’Aniello si laurea campione del mondo di tiro a volo, specialità double trap, nell’individuale con 191 centri su 200 ed a squadre insieme ai colleghi delle Fiamme Oro, titolo mondiale individuale confermato anche nel 2009; rappresenta Nettuno e l’Italia ai giochi olimpici di Pechino vincendo la medaglia d’argento nell’individuale.


La medaglia d’argento olimpica di Pechino,
Francesco D’Aniello.

Nel luglio del 2007 ci lascia anche il dottor Gianni Cappella, nato a Nettuno nel 1923, medico specializzato in Gastroenterologia e Reumatologia, dapprima ospedaliero fino al 1958 poi medico di famiglia. Per sintetizzare la sua opera fatta di professionalità, capacità ma soprattutto umanità, basta parafrasare un suo libro di ricordi che lascia come testimonianza nel 2005, semplicemente: “Ho fatto il medico a Nettuno”.

Il 17 dicembre 2008, la pioggia che alle 21,30 riprende a cadere incessantemente su Roma e circondario sommerge tutto, a Nettuno, per la seconda volta nella sua storia, esonda violentemente il Loricina allagando parte del lungomare e del piazzale San Rocco anche se in misura minore di quanto accade mezzo secolo prima quando con il“pattino” si può, causa analogo se non maggiore evento, navigare sul lungomare.


Esondazione del Loricina anni ‘50,
l’evento si ripeterà nel dicembre 2008.

Dall’aprile 2008, Alessio Chiavetta, appena trentenne, è l’undicesimo sindaco di Nettuno del dopoguerra, viene eletto con larga maggioranza sul candidato di centro destra Ugo Minchella. Succede, nell’ordine, a Mario De Franceschi primo sindaco dalla fine della seconda guerra mondiale, quindi Ennio Visca, Giuliano Cibati, Riccardo Gatti, Bruno Lazzaro, Antonio Simeoni (sindaco dal 1970 al 1991) Arnaldo Serra, Giuseppe Monaco, Carlo Conte e Vittorio Marzoli.


Il Sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta.

Eredita dai Commissari, subentrati alla disciolta amministrazione Marzoli, una città in crisi economica generale, con strade malridotte, scarso decoro urbano e servizi ridotti al minimo. Con fiducia, ma lentamente, la città si prepara a ripartire.

Nel settembre 2009, Nettuno che il 21 giugno a Barcellona è tornata sul tetto d’Europa vincendo la sesta Coppa dei Campioni, ospita presso lo stadio Steno Borghese, le finali del Campionato Mondiale di baseball.

La città, che oggi conta oltre 40.000 abitanti, sfiorando i 100.000 nella stagione estiva per l’afflusso di turisti e bagnanti, presenta inquesti anni una notevole trasformazione: infatti il paese si evolve sia nel tessuto socio-economico che culturale verso il settore terziario, abbandonando le vecchie prevalenti occupazioni agricole, ma stenta comunque a svilupparsi nel frattempo, in modo definitivo, quello che potrebbe essere uno dei settori di principale sviluppo per l’occupazione nel territorio, il turismo, unico settore in grado di avvalersi delle notevoli bellezze naturali e artistiche presenti nel paese, delle tradizioni folcloristiche e storiche, senza dimenticare una non indifferente tradizione enogastronomica.

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