Contributi figurativi per malattia, disoccupazione e legge 104: la penalizzazione sulla pensione

I contributi figurativi sono accreditati dall’INPS nei periodi di astensione al lavoro, ad esempio: malattia, disoccupazione, permessi e congedo per legge 104.

Nel caso dei permessi per legge 104 di 3 giorni al mese e del congedo di due anni per assistere un familiare con handicap grave, nel periodo di assenza è prevista la retribuzione e la copertura contributiva da parte dell’INPS.

Contributi figurativi
Contributi figurativi per malattia, disoccupazione e legge 104: la penalizzazione sulla pensione (nettunocittà.it)

Anche i lavoratori che perdono involontariamente il lavoro, possono accedere alla disoccupazione indennizzata (NASPI) che prevede la copertura contributiva figurativa. Lo stesso vale per la malattia. In effetti, l’INPS si fa carico del pagamento dei contributi in modalità figurativa per i periodi di astensione dal lavoro, al fine di tutelare il lavoratore nel raggiungere i requisiti per la pensione.

Contributi figurativi per legge 104 e penalizzazione sulla pensione

In quest’articolo analizziamo i contributi figurativi per legge 104 in quanto esiste un massimale che potrebbe penalizzare l’importo della pensione. Il lavoratore che assiste un familiare con handicap grave ha diritto a due anni di congedo straordinario, da chiedere una sola volta in tutta la vita lavorativa. Il congedo può essere richiesto anche in modo frazionato, è retribuito e coperto da contribuzione figurativa. In alcuni casi la contribuzione figurativa accreditata dall’INPS può penalizzare la futura pensione.

Contributi figurativi
Contributi figurativi per legge 104 e penalizzazione sulla pensione

In effetti, la contribuzione figurativa può essere penalizzante per chi percepisce un reddito superiore a 42.546 euro all’anno, con questo reddito si potrebbe avere una decurtazione della pensione.

In effetti, sul congedo straordinario per legge 104, esiste un limite di contribuzione con un’aliquota del 33%, che non può essere superato, nel 2024, l’importo complessivo annuo è di 56.585,73 euro con un’indennità massima di 42.546 euro e una contribuzione di 14.039,73. Questo significa che chi ha redditi più alti di 42.546 euro, potrà vantare i contributi figurativi solo fino a tale reddito. Pertanto, nel periodo di astensione lavorativa la contribuzione sarà più bassa, pari a 818,19 euro a settimana e una retribuzione massima giornaliera di 116,25 euro (circolare INPS n. 61 del 6 maggio 2024).

Ovviamente, se non si supera la soglia di reddito, la legge 104 con l’accredito dei contributi figurativi, può convenire in quanto sono validi per la pensione a tutti gli effetti. L’INPS ogni anno pubblica una circolare con i nuovi massimali da rispettare.

Nel caso in cui i contributi figurativi penalizzano la pensione, è possibile integrare i contributi persi con il riscatto contributivo o il versamento dei contributi volontari. Il riscatto permette di riscattare massimo cinque anni periodi non soggetti a contribuzioni. I contributi volontari, su autorizzazione dell’INPS, per chi ha perso il lavoro e vuole pagare di propria tasca i contributi per non perdere il diritto alla pensione.

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